La capacità umana di adattarsi a qualsiasi circostanza per superare i disagi che da essa possono derivare è venuta in soccorso dei “prigionieri” del lockdown, incentivandoli a mettere in pratica le specifiche attitudini di ciascuno. Cucina, lettura ed hobby di tutti i tipi sono diventati i protagonisti di questa nuova situazione di emergenza, almeno per tutto il tempo necessario stabilito dalle Autorità Sanitarie e dal Governo. Tra i vari passatempi, le persone già abituate all’uso di Internet si sono letteralmente tuffate in delle full immersion, intensificando o attivando relazioni telematiche di tutti i tipi, tra le quali hanno primeggiato quelle sui “Social”. L’autore di questo volume è una di quelle persone! All’improvviso, resosi conto dei numerosi “post” che aveva inserito su Facebook , ha pensato di poterne fare una raccolta che costituisse un volume comparabile ad un “diario”, comprensivo delle riflessioni concepite durante il lockdown ed anche di altre vecchie riflessioni trasferite e materializzate in dipinti, poesie e canzoni durante vari decenni (dagli anni ‘70 agli anni 2000); riflessioni dai contenuti metaforicamente collegabili alle problematiche del primo ventennio di questo secolo, compresa, dulcis in fundo, l’immane tragedia causata da questa pandemia. I dipinti mostrati - tranne, ovviamente, quello di Giorgio De Chirico, Piazza d'Italia del 1961 - sono di Giovanni De Roma e non li ha citati per fini commerciali, tant’è che sono di proprietà di collezionisti, ai quali li ha ceduti, in varie occasioni.