«Un tempo, il mio cuore traboccava di prelibato nettare ch'io generosamente offrivo in banchetti dorati; vi era una vasta tavola imbandita, goloso sangue su marmo bianco e poi gente con grossi cucchiai senza pietà; eppure erano compassionevoli, perché questo sangue non finiva mai e sembrava addolcirsi sempre più.» «Tu eri e sei il riflesso di un mondo che non sento mio, chiusa come sono nella mia ingenua gioia di vivere. Allora continuo a vestirmi ogni giorno di primavera, carezzando il fuoco del mattino, invocando madonna Bellezza per tramutare ogni mia lacrima nera in abiti di inchiostro per le righe nude di queste pagine.»

CON LA PREFAZIONE DI ALESSANDRO QUASIMODO

Sofia Quinci nasce a Mazara del Vallo nell'estate del 2003. Da sempre appassionata di ogni forma d'arte, frequenta il conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo dal 2018, anno particolarmente fecondo per la sua produzione poetica che conosce il suo picco proprio nello stesso periodo. Ad oggi Sofia frequenta il quinto anno del liceo scientifico della sua città. Come si può evincere dai suoi scritti, il suo sogno è quello di affiancare la musica alla letteratura in un tripudio artistico