Una raccolta più “umana” che mai. Piena di differenze e sfaccettature. Dall'amore e dalla rima, all'odio e al verso libero. I componimenti di questa raccolta sono molto eterogenei. Le prime poesie, prevalentemente in rima, sono scritte con una particolare attenzione al ritmo e al suono delle parole. Una poesia molto musicale. Il che non significa sia adatta a essere accompagnata da una melodia di sottofondo, né che sia scritta per essere recitata a voce. Anzi, l'intento è che il ritmo e i suoni scaturiscano direttamente dalla lettura individuale. Una poesia acerba dal punto di vista tecnico, che vuole essere senza tempo proprio per questo motivo. La mancanza di uno schema fisso slega questi testi dalla tradizione poetica classica, ma la presenza delle rime li distacca anche dalle caratteristiche preponderanti in quella contemporanea. La nostra è un'epoca di consumo. Ma oltre a consumare, tutti quanti ci consumiamo. Lasciamo pezzi di noi in ogni oggetto, persona o animale che fa parte della nostra vita. O meglio, lasciamo pezzi di noi stessi in ogni momento che viviamo, il quale è generato da oggetti, persone e animali. Scrivere vuol dire dare l'occasione a questi attimi di non sfumare nel turbine del tempo, di riprendere vita ed essere consegnati a chi sente la necessità di riviverli, di rispecchiarsi in ciò che viene raccontato. Veniamo dunque al titolo. La grafite è la pietra da cui si produce la mina della matita, dunque uno dei principali mezzi che l'uomo ha per incidere parole su un foglio. Ogni millimetro di questa pietra contribuisce a dare vita a una lettera, quindi a una parola e a un testo. Essa lascia un pezzo di sé in ogni componimento, proprio come noi esseri umani lasciamo pezzi di noi nei momenti della vita. Dunque la grafite è lo scrittore, il quale lascia andare una parte di sé affinché altri possano ritrovarla per sé stessi. CON LA PREFAZIONE DI HAFEZ HAIDAR
Il mio nome è Carlo Sarrugerio (in arte Grafite), ho ventidue anni e ne ho passati ventuno nella provincia di Milano, dove ho frequentato la scuola fino al diploma in scienze umane. Ho iniziato frequentare la facoltà di lettere moderne, ma dopo un solo anno ho deciso di abbandonare gli studi e trasferirmi a Torino per avviarmi ai tre anni di Academy alla scuola Holden che, oltre a fornire le chiavi per tirare fuori le proprie capacità, è l'unica scuola di scrittura in Europa a offrire l'opportunità di avere un pezzo di carta che permetterebbe di proseguire nel mondo accademico con una magistrale se si volesse. Scrivo, poesie e racconti dal 2018. O meglio, lo faccio quotidianamente da tre anni, ma l'ho sempre fatto, soprattutto da bambino con varie filastrocche occasionali, mentre durante l'adolescenza c'è stato un distacco quasi totale dalla scrittura. “Grafite” è la mia prima pubblicazione editoriale.