La silloge ripercorre alcuni momenti della vita dell’autrice, che ha affrontato una difficile separazione e ha accompagnato i genitori nel corso della loro lunga malattia, fino alla loro scomparsa avvenuta di recente. Dopo un periodo in cui il dolore sembrava una costante della sua vita (“Danza con me”), l’autrice è riuscita a superarlo e a trovare la voglia di ricominciare a vivere e a “volare” (“Ali”, “Sorrido”, “Libera”), nonostante le difficoltà, scoprendo in sé una forza nuova che l’ha aiutata a guardare al futuro con speranza e a desiderare di tornare a sognare e a sorridere (“Portami a sognare”, “Felicità”, “Di mille colori la vita”, “Il rumore del mare”). La silloge racconta dei nuovi inizi, di come ognuno sia artefice del proprio destino (“Destini”), degli inciampi che lastricano il cammino, della fatica di rialzarsi dopo ogni caduta e della gioia che si prova dopo esserci riusciti (“Collane d’autunno”, “Vita sospesa”, “La mia vita”). E dei ricordi: quelli belli che scaldano il cuore e quelli tristi, dai quali non dobbiamo farci schiacciare (“Ricordi”, “Come api”). Racconta anche del potere della poesia, che le ha consentito di elaborare le emozioni, di liberare la gioia e di lasciare andare fragilità e paure (“La mia cura”, “Gioia eterna”). Tanti altri sono i frammenti della sua vita che l’autrice ha scelto di condividere con il lettore e che troverete nelle pagine di questo libro. Ai genitori, alle difficoltà che molti anziani affrontano nei loro ultimi anni e al tema della morte sono dedicate “Radici”, “Insieme”, “A mio padre”, “Madre”, “Luci tremule”, “La via dei cipressi”. Il titolo “Vorrei esser piuma” indica il bisogno di leggerezza dell’autrice, che, dopo essere stata a lungo riparo per i suoi cari, vorrebbe – come racconta nella poesia “Vorrei esser piuma o foglia” - potersi abbandonare e trovare per sé un porto sicuro.