lfredo Poli: umano del tipo inquieto. Primordiale cacciatore-raccoglitore di parole e frasi che ancora conservano vaghe tracce di mondi emotivi. Ex insegnante di scuola media, si è sempre interessato di educazione e processi formativi dell'età evolutiva. Parallelamente ha coltivato interessi artistici e letterari approdando solo di recente alla pubblicazione di alcune raccolte poetiche quali: Viaggiatori di confine (2010), Similoro (2011), Poesie sparse (2014), Di terra e di cielo (2018). Preferisco che le poesie parlino da sole. Diceva Borges, dotto poeta del '900, che il sapore della mela non risiede nella mela stessa, né nella bocca che la addenta: nasce dall'unione dei due fattori. Così avviene in poesia. L'incontro tra lettore e testo mette in moto sovvertimenti interiori impensati e straordinari. È il linguaggio poetico quello che è più in grado di descrivere la realtà, fatta anche di pulsioni emotive e percezioni illuminanti. Proprio sulla percezione Cristina Campo scrisse: "Percepire è riconoscere soltanto ciò che ha valore, ciò che esiste veramente. E che altro veramente esiste a questo mondo se non ciò che di questo mondo non è".