Che cosa rappresentano le briciole di nuvole? I momenti della vita che, pur amareggiando l’umanità, diventano esperienza viva, anche se legata al dolore. Un nuovo equilibrio può scaturire dalle delusioni e dalla sofferenza. Giuseppina Assi paragona l’esistenza ad un viaggio: “Corrono veloci / i pensieri sui binari / e portano con sé / bagagli di sguardi../ Pagare un biglietto / per stare più comodi / e soste di incertezza / la vita non permette.” Il testo citato ha un ritmo che ritroviamo in tutte le liriche perché l’autrice dedica cura alla scansione metrica, alle pause, all’uso dell’enjambement. Continuare il discorso nel verso successivo denota il desiderio di avviare un dialogo col lettore, che ha l’opportunità di soffermarsi sul valore dei singoli vocaboli: pensieri, bagagli… Il viaggio rappresenta una metafora che collega un percorso concreto al cammino di ognuno di noi tra dubbi, incertezze e quesiti. Dobbiamo orientarci come davanti ad una cartina geografica e decodificare i messaggi che riceviamo. Ripenso all’ardua impresa dantesca che rispecchia il cammino di tutti gli individui nel corso dei secoli attraverso una serie di prove che influiscono sulle scelte operate. Ed ecco il sentiero montano, gli incontri, gli scorci paesistici. Si avvicendano le stagioni tra fiocchi di neve e campi fioriti. Il seme di senape contiene già una futura grandezza rievocando antichi miti classici. Nonostante la corsa inesorabile del tempo, riscopriamo il valore dell’amicizia che rischiara la buia strada. Se la clessidra scandisce questa labilità, dobbiamo credere in una prosecuzione del passato per merito della memoria. Spiccano immagini dell'infanzia tra corse e prati, colori e suoni di tanti momenti. Bisogna però ascoltare in silenzio i richiami di anni lontani, apparentemente perduti, recuperare una saggezza che fa sentire vicino ciò che la nostra mente accoglie. Ed ecco il ruolo del pensiero, che si insinua tra le pieghe più riposte del nostro animo e non indietreggia di fronte a segnali di follìa, di impetuosa tempesta o di un dolce chiarore. Discrete le libellule danzano intorno a noi nella cornice di una ricca tavolozza. L’opera denota una ricerca stilistica che non dimentica la lezione dei classici: dalla citazione virgiliana, nell’esordio, ai riferimenti alla mitologia. L’autrice invita tutti ad ampliare la visuale consueta per abbracciare uno spazio più ampio e a mettere in primo piano le esigenze dello spirito che non può essere imprigionato.