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Claudio Perone

Una passeggiata di 70 anni nello spettacolo

Oggi a ottantasette anni rileggendo i miei appunti prima di pubblicarli mi rendo conto di quanto sia stato fortunato, con la mia passione per lo spettacolo... e mi rendo conto di aver solo da gioire per gli anni passati in esso.
Ho avuto la fortuna e l'occasione di lavorare con i più famosi attori, registi ed impresari sia italiani che stranieri. Ho preso parte nel 1956 ad una compagnia di stato: quella di Emma Gramatica, compagnia vecchia maniera che debuttava con una commedia e alla fine ne aveva ben otto in repertorio che permettevano ai gestori dei teatri la possibilità di scegliere il repertorio a loro piacimento. Teatro vecchia maniera... così si capisce l'evoluzione data al teatro da registi come Visconti, Bolognini, Bragaglia ed Orazio Costa. Fu un grande amministratore con cui ero stato attore e segretario di compagnia a indicarmi la strada del mio avvenire di lasciar perdere di fare piccoli ruoli e dedicarmi invece a dirigere compagnie di spettacolo, perché secondo lui avevo polso, educazione ed istruzione per far meglio che essere null'altro che un buon attore.

Sono uomo di teatro: Claudio Perone nato a Torino il 10 luglio 1928, diplomato dall'accademia di Pietro Skaroff nel 1948. Attore di compagnie primarie... ho fatto anche cinema e radiotelevisione.
Nel 1968 ho seguito il consiglio di un grande amministratore di compagnie come Ruggeri, Benassi ed Emma Gramatica di mettermi a fare l'organizzatore di compagnie teatrali (con lui avevo fatto l'attore ed il segretario di due compagnie statali) così sono passato da essere scritturato a scritturare registi, attori e tecnici per le molteplici com-pagnie che ho fatto.
Nel mio racconto c'è il passaggio dal teatro fine "800" degli scavalcamontagne, al teatro dei registi come: Visconti, Bolognini, Bragaglia ed Orazio Costa che hanno creato il moderno teatro italiano.
Ho pagato lo scotto dei neofiti per essere stato, nella prima mia compagnia, legale rappresentante della Modugnofilm SrL, ho dovuto, nel tempo, pagare al fisco per inesperienza, la bellezza di cinquanta milioni.
Ho dedicato anni ad Alighiero Noschese, l'impareggiabile uomo "dalle 1000 voci e dai 1000 personaggi" che secondo la pubblica opinione si è suicidato nel dicembre 1979 ma io credo che sia stato ucciso perché era la voce portante della P2 di Licio Gelli.

Nelle pagine che ho scritto c'è la storia del teatro italiano che nel bene e nel male ha creato il meglio del teatro odierno.


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