Tre mondi si succedono, tra realtà e immaginazione, in un racconto che attraversa l'intreccio di piccole e grandi storie: il mondo dei pensieri e delle lettere dalla dimenticanza; quello delle memorie dal futuro e l'altromondo, cioè l'atteso imprevisto.
Gli attesi imprevisti, sino a prova contraria, sono tanto attesi e imprevisti, quanto possibile è l'altro mondo nel quale ci possono accompagnare. Piccole storie vivono, s'intrecciano, si confondono, andando e tornando nel tempo e nei tempi. Narrazioni come libere e irriducibili resistenze al potere che vorrebbe domarle e come antidoto alla perdita di memoria. La parola, restituita al senso e sottratta al rumore assordante dell'indistinzione, circola come luogo e tempo di una sapienza capace di pervertire un ordine che ci vorrebbe sudditi e non artefici della propria vita.