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Patrizia Tomba

Il puntaspilli

Patrizia Tomba (Imola 1949) scrisse il suo primo racconto a 5 anni, sotto gli occhi increduli dei nonni, che stavano giocando a briscola. Questa sua identità di narratrice, forse la sua più autentica e profonda, fu temporaneamente messa in crisi dall'insegnante di lettere del ginnasio, che dichiarava che nei temi scritti non si doveva esternare la propria personalità e che le diede un'insufficienza per un “pensiero arbitrario”.
Fu poi travolta dal '68 e, troppo occupata a “fare la rivoluzione”, smise di scrivere, benché all' università il suo tema scritto d'italiano, un commento all' “Airone” di Bassani, uscito quell'anno, fosse stato molto apprezzato dal prof, che tentò di farglielo pubblicare.
Nel '73 si laurea in filosofia con una tesi di epistemologia su Galileo, dopodiché si dedica quasi esclusivamente all'insegnamento, in istituti superiori, e al gioco degli scacchi.
Nell'89, raggiunto il minimo pensionabile, lascia l'insegnamento e si dedica alla libera attività culturale e letteraria, riprendendo a scrivere poesie e racconti.
Nel '96 consegue una seconda laurea in scienze politiche (indirizzo storico) con una tesi d'archivio su un'inquietante nobildonna settecentesca, di eccezionale cultura e dalla vita travagliatissima, tesi da cui ha ricavato il breve romanzo storico “Maddalena”, pubblicato da MEF.
Nel contempo comincia ad affacciarsi sul mondo dei concorsi letterari, ricevendo diversi riconoscimenti in poesia e prosa.
Dal '93 vive a Bologna con la figlia.

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Collana Gli Emersi - Narrativa
pp.220 €12.00
ISBN978-88-591-4480-9


 
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