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Antonella Bruno - IULIA CAPULETI
Antonella Bruno

IULIA CAPULETI

“Iulia Capuleti: l’alba delle emozioni” nasce da una sfida; quella di una regista teatrale e cinematografica, Eleonora Funcan, a mettersi in gioco, osando la scommessa di guardare oltre l’apparente deriva culturale ed emotiva dei giovani di oggi e proponendo l’allestimento della messa in scena teatrale di una versione adattata del “Romeo e Giulietta” in una quarta ginnasiale. La sfida è contro i facili stereotipi che ormai ingabbiano i nostri ragazzi in una versione appiattita e massificata delle loro personalità, e che nel mio racconto sono rappresentati dalle obiezioni scettiche della preside di un Istituto Superiore di Napoli, la Martinetti.
“Bene, mettiamo che sia così - metto in bocca alla regista - non mi pare comunque un buon motivo per dare anche noi il nostro contributo a banalizzarli. Perché invece non elevarli, non osare la scommessa di dare loro un poco più di credito e di intravedere oltre il loro stesso sguardo, le potenzialità che recano in sé? Io sono disposta a fallire ma non vorrei rinunciare e ritirarmi prima ancora di aver provato!”
Inizia così la lenta co – costruzione dei personaggi, e degli stessi ragazzi – interpreti, in un’asimmetrica ma frizzante collaborazione tra la regista e gli studenti. Strumento di tutto questo è il linguaggio, a cominciare dal linguaggio non verbale consentito dal teatro, il quale aiuta i ragazzi a scoprire innanzitutto che provano delle emozioni e che il loro corpo ne parla prima ancora che ne abbiano qualche consapevolezza. E’ una crescita lenta ma progressiva, in cui i nostri ragazzini della IV C, si scoprono e scoprono il valore delle relazioni umane vive e dirette; perché solo queste durano e trasformano, tutto il resto è effimero: Iulia, Sofia, Francesco, Simone, Daniele, Gianluigi, Marika, giocando, sbagliando, divertendosi, accapigliandosi, percorrono insieme un lungo pezzo di strada dopo il quale nulla sarà più lo stesso. Anche se continueranno a chattare on line e a sfruttare le possibilità che oggi il virtuale mette a disposizione e che non è moralisticamente demonizzato nel racconto. Libro leggero, frizzante, ironico ed autoironico, a tratti lirico, ma anche drammatico. La sofferenza degli adolescenti è infatti ben presente ed emerge nei dialoghi on line tra Iulia e Sofia e soprattutto in Iulia, la protagonista, interprete di Giulietta, che si è costruita addosso strati di apparente durezza per occultare un nucleo molto vulnerabile, nato da un difficile contesto familiare. Iulia inizierà gradualmente a sciogliersi nell’incontro – scontro con la regista e grazie alla pazienza e all’ostinazione di quest’ultima. Opera essenzialmente corale, perché, sebbene Iulia sia in primo piano, tutti gli altri ragazzi sono importanti comprimari. Questi alla fine proporranno e realizzeranno un finale inedito della tragedia, ricorrendo ad una contaminazione di Shakespeare con lo stesso Shakespeare. Quanto a Iulia, la parabola del suo percorso si concluderà con un finale inatteso ma questo avrete il gusto di scoprirlo da soli.
Antonella Bruno. Nata ad Avellino, psichiatra e psicoterapeuta, ho avuto un esperienza quinquennale di laboratorio teatrale a Napoli, di un corso di regia a Roma e di un gruppo di scrittura drammaturgica a Napoli. Ho scritto e scrivo poesie, fiabe, racconti ed opere drammaturgiche. Ho pubblicato una raccolta di racconti nel 2011 ed un racconto lungo, “Iulia Capuleti” è stato pubblicato ad ottobre di quest’anno, nella Collana “Gli emersi” della Aletti Editore. Un’opera teatrale, “Il furto della bellezza”, è stata finalista al IV Premio Internazionale Salvatore Quasimodo, all’interno del Federiciano tenutosi lo scorso agosto, e tra qualche mese sarà pubblicata, sempre a cura della Casa Editrice Aletti. Infine, segnalazioni di merito per sillogi di poesie e III premio ad un concorso nazionale di scrittura drammaturgica.

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Collana "Gli emersi - Narrativa"
pp.112 €12.00
ISBN978-88-591-5304-7


 
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