«Sono nato e vivo a Venezia da sessantatre anni. La mia benestante famiglia ha dovuto adattarsi a vivere diversamente quando mio padre ci ha lasciati per il suo ultimo viaggio, avevo dieci anni. Questo mi ha reso inevitabilmente più forte.
Quattordicenne sono stato un sessantottino puro-sangue e lo sono ancora. Leggevo Goethe e Kafka, Kerouac e Ginsberg nonché Russel e Leopardi, fra avventure di ogni genere, uno spirito libero. La vita mi ha poi portato ad essere un manager, a volte anche di successo, nell'ambito della finanza, paradossale vero? Non potevo però continuare così e, a fine 2014, ho buttato “Milano Finanza” e sono tornato al mio vero grande amore: la poesia, il voler donare il mio cuore, il mio essere e il mio esser stato a chi avrà voglia di ascoltare la voce nascosta che è in tutti noi, vi auguro di trovarla. Come ho fatto? Semplice, sono ritornato il ragazzino rivoluzionario di quegli anni di idee.»