Copertina del libro di Lucia Delvecchio - La rima delle mie giornate, Aletti Editore immagine di copertina

Lucia Delvecchio


La rima delle mie giornate

Scrivere non è mai come una ricetta perfetta: per farne venir fuori qualcosa di buono non serve aspettarsi per forza di produrla bene senza sporcarsi le mani e macchiarsi le idee. Tutto quello che serve è non immaginare troppo, specie quando davanti agli occhi si manifesta tutto quello di cui abbiamo bisogno senza l’obbligo di allontanarci. La bellezza di un verso nasce dalla spontaneità di un momento, dallo spogliarsi senza aver bisogno di uno specchio, di un separé, di una stanza, di tutto ciò che basterebbe per celare un istante così intenso che non ha la pretesa di durare a lungo, che si concede quando vuole, senza esitazioni. Sottrarre o aggiungere non ha peso perché l’ispirazione è una bilancia che accetta tutto senza misurare nulla. Mescolando la diversità delle sensazioni viene fuori un prodotto appetibile di eventi.
La quotidianità è lo specchio più comune a cui siamo abituati, ma è sempre quello da cui partiamo per arrivare altrove. A volte si commette l’errore di compiere il viaggio inverso con la delusione di dover tornare sempre allo stesso punto, davanti allo stesso specchio, di fronte a noi stessi e alla stessa espressione.
È da questa traiettoria interiore che nasce questo libro, mescolando ciò che è stato capace di offrirmi il mio passato e il mio presente.

A chi vuol concedersi un piccolo frammento di tempo, a chi può essere solleticato dalla fantasia di leggere almeno un verso di una pagina aperta a caso, a chi proverà curiosità solo dal titolo, a chi pensa che sarà tempo perso e poi si ricrederà ritrovandosi nella rima delle mie giornate.
A costoro: buona lettura.

(Lucia Delvecchio)


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Collana Gli Emersi - Poesia
pp.44 €12,00

ISBN
978-88-591-0312-7