Vera Marcolini

Poesie per un giorno o forse più


È un lento ripercorrere i sentieri dell'anima, questo nuovo incontro poetico di Vera Marcolini, a ritroso nel tempo e fra sogni che ancora galleggiano nella memoria come relitti di un impossibile naufragio. Un antidoto, anche, al grigio immalinconirsi del vivere che frustra ogni giorno le attese nel silenzio esasperante di ciò che è o sembra troppo lontano per poter essere raggiunto anche solo con l'immaginazione.
Così, il riappropriarsi di squarci d'attesa, di forti e materiche cromie, di lame di luce che recidono gomène di insignificanti approdi, diviene - per l'autrice - una sorta d'avventura percepita al di là di ogni disillusione e in grado di offrire un sia pur breve, ma appassionante orizzonte.
Il segno, inoltre, di un'acculturata espressività definisce le connotazioni ora più estese, talvolta singulte e brevi, di un linguaggio che scandisce i suoi versi in toni che cercano anche inconsciamente di nascondere, ma via via - invece - disvelano, una profonda, inesausta passionalità.
Non sono pochi neppure quei passaggi attraverso i quali l'autrice attua una sorta di auto introspezione psicologica in virtù della quale riscopre gratificanti ragioni dell'essere in grado di giustificare, di fronte a se stessa e in un rimando speculare in cui le immagini non sempre appaiono uguali, il turbinoso fluire degli anni nelle diverse, contrastanti motivazioni dell'“io” e nell'attestazione di ciò che malgrado ogni sconfitta resta comunque un distinguo fra il rimanere se stessa e il semplice, più facile lasciarsi vivere.
Delicate incisioni lessicali tratteggiano emozioni dissepolte e accattivanti illusioni attorno alle quali, tuttavia, continuano ad aggirarsi i fantasmi di ciò che non è stato e si scolpiscono cicatrici affioranti dai tumuli dell'aridità e del disamore.
L'insieme dei versi, la cifra che con lo scorrere delle pagine si arricchisce di evidenze e segreti, conferiscono infine alla raccolta un senso compiuto che il gioco di assunti e di rimandi sottrae alla frammentarietà dei diversi momenti creativi. Cosicché ogni lirica attraversa comunque, anche nelle accentuazioni irrazionali di ciò che rimane della sua storia, quel confine che conduce ai luoghi che nessuno potrà più riuscire a violare o a contaminare, malgrado tutto.

Giulio Panzani



Collana "Gli Emersi - Poesia"
pp.72 €12,00

ISBN
978-88-6498-336-3

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