Ciriaco Cauteruccio

VEDRAI...


L’eleganza della parola è la percezione dei silenzi taciuti che restano nell’anima e tra le pieghe del cuore. L’eleganza della parola è l’espressione di una tensione tutta esistenziale tra i gorghi e la ricerca di un dire che è leggerezza di un amore che s’intreccia nei frammenti del tempo.
Nel tempo di questa poesia ci sono le pieghe di un cuore che ritorna con il suo vento e il suo mare. Vento e mare sono incisi che campeggiano negli sguardi dei ricordi. Gli amori ritornano ad essere amore quando si sono vissuti con il rischio e la grazia nel battere delle ciglia che ci fa sentire costantemente una parola, nella sua, appunto, eleganza e nella sua estetica.
La parola che è sogno e attesa è “Vedrai”.
Certo bisogna sempre ascoltare il senso di questo “vedrai” che si apre oltre il battere dei giorni.
Ma non si tratta del “vedrai che tutto cambierà...” Piuttosto di un vedrai che il mare possa incontrarsi nel vento; e tra le onde e le immagini ci sono le farfalle dei pensieri che toccano il quotidiano e sempre l’attesa. L’attesa è il sempre l’attesa. L’attesa è il gioco dell’incontro-distacco. L’attesa è la misura della distanza che incide i passi della memoria.
Ecco come esplode questa poesia.
Bella! Toccante! Immensa nella sua voce che recita nostalgie come se fossero chicchi di grano.
A chi credere? Ai ricordi? Quelli che vanno e vengono. Ai sogni? Quelli che ci accompagnano sempre. Sempre quando si ama. All’amore? Questa poesia è il viaggio di un amore. Nella sua dimensione e nel suo vivere oggi e ancora nella poesia di Ciro Cauteruccio.

Pierfranco Bruni
Critico letterario
Ministero Beni Culturali


Collana "Gli Emersi - Poesia"
pp.76 €12.00
ISBN 978-88-7680-716-9

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