Sebastiano Sgroi

DELL'ODIO, DELL'AMORE
TRA LE DUE FACCE DELLA MEDAGLIA


Quando Sebastiano mi chiese di scrivere poche parole introduttive a questa raccolta, confesso, fui un po’ smarrito. Pensavo sarebbe stato un compito arduo leggere, interpretare e poter in qualche modo rendere omaggio a delle poesie. Ma conoscendo lui, mio allievo in Accademia, quando al primo anno si presentava su un “attenti” molto riverente e leggendo i suoi scritti, mi sono rivisto biondo nei capelli e ho ritrovato in quelle parole la spinta per poter buttar giù qualche pensiero.
Non c’è stato, invece, niente di più semplice perché, se Sebastiano ha avuto l’onore di trasformare in arte le parole, i sentimenti e le emozioni descritte sono quelle di tutti, quelle da cui ognuno di noi e stato inondato e travolto, almeno una volta nella vita.
Un arcobaleno di sentimenti questa raccolta, un poliedrico gioco di immagini, suoni e colori, sinergie che si rincorrono, amalgamandosi per poter comporre insieme un delicato inno all’amore.
Un’apologia di quell’amore sublime e meraviglioso che ci rende unici e onnipotenti, ma anche di quell’amore tiranno e spietato che fa di noi fragili essere senza riparo.
Sebastiano vive e racconta un amore di carne e sangue che si tinge dei toni cupi della tragedia ma che è anche tenero nido, gioco di rondini in cielo, caldo maglione di lana.
Traspare da queste pagine la volontà di ricercare un sentimento maturo, equilibrato e appagante: l’amore, quand’anche sofferto, rimane l’ingrediente essenziale della nostra esistenza, quella forza propulsiva che infonde la vita.
Il mistero è chiuso in te, in quella impalpabile, indefinibile sensazione che ti attanaglia, che ti fa sperare, ti fa soffrire, ti fa vivere.
La donna assume il valore di un archetipo, la grande madre della fecondità, in cui ritroviamo la stessa ambivalenza tipica della Madre Terra: la vita e la morte. Proprio da lei ha origine la vita, lei ci abbraccia e ci difende.
Aspettare la donna amata quando la pioggia cade lenta, quasi impalpabile, con il bavero del cappotto tirato in su; aspettare l’enigma che è chiuso in lei che ci attanaglia, che ci fa soffrire, che ci fa pe-nare è svolto nella poesia di Sebastiano in momenti di grande sincerità e di grande tenerezza che si trasformano poi anche in livore ed inimicizia, ma sempre con una grazia e con una eleganza che rendono piacevole e affascinante la lettura.
In questa raccolta poetica, la donna, che Sebastiano incorona assoluta protagonista dei moti del cosmo, viene tratteggiata in tutto il suo calore, la sua fragile tenerezza, il suo inafferrabile mistero che la rende la forza distruttrice che cattura e castra. Una Circe, dalla quale siamo, nostro malgrado, fatti prigionieri.
La donna, ed il femminismo di cui essa è detentrice e custode, raccoglie in lei i lati opposti del male e della cura ed è per questo che, nonostante il suo potere terrificante, ci affascina e c’innamora.

Paolo Ciolli


Collana "Gli Emersi - Poesia"

pp.64 €12.00
ISBN 978-88-7680-524-0

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