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Gaetano Rosati

Stille dal cuore

Mi piace scrivere e leggere, ho letto tante introduzioni o prefazioni ma non avrei mai creduto di scrivere la mia, per il mio libro. Mi chiamo Gaetano Rosati sono nato il 23 luglio 1952, in un piccolo paese del monte Amiata precisamente Piancastagnaio, circondato da secolari castagneti immerso nella terra senese, dove risiedo tuttora con moglie e due splenditi figli, Silia e Daniele.
A questo punto il lettore si chiederà: Ma la professione? - Già la professione, avrei voluto fare di tutto meno quello che mi ha riservato la vita; Non è che lo faccio controvoglia, anzi con passione e amore da quarantadue anni, ma non mi ha dato niente, anzi mi ha tolto nonostante amassi il mio lavoro. Non sono dottore, o professore, né diplomato né laureato, sono uno che ama il proprio mestiere, sono un artigiano che lavora la pelle, faccio borse per signora griffate contro terzi. Vengo da una famiglia numerosa: sette figli, con un padre minatore e una madre casalinga. Più che numerosa, povera; anche se mio padre aveva il lavoro sicuro, quando si mangiava eravamo sempre nove; non è stato facile andare a scuola, non c’erano soldi per il libro di storia e il mattino presto si doveva andare a far castagne, per comprarci scarpe nuove.
A sedici anni ho perso mia sorella di soli ventiquattro anni, a venti mio padre di quarantanove, amo la vita e la mia famiglia, che è la cosa più grande che Dio mi abbia dato.
Andando avanti, la vita mi ha riservato tante altre brutte situazioni, vi chiederete cosa c’entra questo con le poesie? Sono consapevole nonché convinto, che se hai provato questo dalla vita, ti rimane un cuore lacerato per le cose vissute, le esperienze amare che ricordi con rancore perché sono tristi, deludenti, a volte tragiche da non ripetersi più, mentre le altre, quelle buone, le ricordi con nostalgia, imprigionate nel cuore silente. Quello che vedi, quello che ti gira intorno, lo senti nell’animo, vorresti condividere con tutti, non ci sono più valori né sentimenti, affetti o sensibilità, cose che colpiscono il cuore. L’amore è la cosa più grande che esista.
Oggi invece sembra che in ognuno di noi incombano odio, gelosia e rancore. Allora cosa rimane se non scrivere quello che senti, e provi dentro di te, quello che vedi. Le mie poesie sono umili, semplici, dai versi scarni nudi di facile interpretazione. Prima che Aletti Editore che ringrazio infinitamente, mi avesse proposto il contratto del libro, ne avevo stampati altri tre, a livello paesano, in tipografia. Non avevo mai partecipato a nessun concorso, né mandati a nessuna casa editrice. Ritornando alle poesie, amici parenti paesani mi hanno commosso, dicendo che erano belle sensibili, soprattutto semplici. Così ho continuato a scrivere la vita di tutti i giorni, quello che mi è più caro: la moglie, i figli, la mamma, gli anni limpidi della mia fanciullezza, gli amici scomparsi, e altro. Insomma, ho scritto tutto quello che STILLA DAL CUORE...

dalla Prefazione