immagine di copertina
Ausilia Minasi

Arte, poesia e profumo di zagara

"Penso che il miglior metodo di approccio al commento di una silloge poetica sia quello di mettere nero su bianco, per così dire “di getto”, le sensazioni che la sua lettura provoca nell’animo.
Del resto la poesia è diretta proprio al cuore, senza cioè il filtro ed il vaglio della ragione.
Mi pare così di cogliere nei versi di Ausilia l’estatico accostarsi di un sentimento umano, forte e roccioso, ma nel contempo delicato, ad un conteso naturale, imperioso ed intimidente e persino un fondersi in esso.
Di fronte al vento impetuoso, oppure ad altri scenari naturali, grandiosi nella loro solennità, l’essere umano appare, nelle poesie dell’autrice, piccolo, indifeso, quasi timoroso, ma anche unico ed irripetibile, proprio per la sua capacità di elaborare ed esprimere un complesso di sentimenti. Sovviene l’espressione di Pascal il quale nel definire l’uomo “canna pensante” rende mirabilmente l’idea della fragilità e tuttavia della straordinaria potenzialità del genere cui apparteniamo.
Nei brani di Ausilia la natura affascina coi suoi colori, suoni ed anche odori che, in chi l’ha visitata, ricorda molto la terra di Sicilia, cui indubbiamente e con piena legittimità lei si dimostra ancora legata, sia pure senza ostentazione alcuna.
Il sentimento umano appare invece talora fonte di tormento o di angoscia, ma sempre orientato ad un obiettivo di piena ed autentica libertà, nonché al dialogo delicato e mai banale.
In questo quadro trova adeguata collocazione persino una garbata carnalità, pudica e dunque non volgare, ma al contrario garbatamente abbracciata ad altre realtà di un cosmo naturale eterno e misterioso.
Si trova talora anche un accenno a Dio, cui il comporre si avvicina con sobria e consapevole devozione.
Sia nelle composizioni più strettamente autobiografiche, che nelle altre, gli affetti trovano adeguata collocazione, in particolare quello scaturente dalla maternità, intesa come straordinario evento di coesistenza di due vite, pur nella loro ineliminabile peculiarità.
In un contesto quale l’attuale, in cui l’urlo e l’atteggiamento sguaiato sembrano essere note caratteristiche della comunicazione, il garbo, la compostezza espressiva, ma nel medesimo tempo la rilevanza e lo spessore delle tematiche delle poesie di Ausilia, costituiscono, per chi prova disagio di fronte alla moda dominante, una sorta di rigenerante oasi.
Ne fa da contrasto con ciò l’unico brano in cui la durezza di talune parole suona come una sorta di sprone e di sveglia per una platea disattenta al grido di dolore che si sprigiona dal susseguirsi dei versi.
Complimenti Ausilia, anche per le appropriate e significative immagini che accompagnano ciascuna delle Tue poesie e che ben ne sintetizzano i singoli contenuti ed invogliano ancor di più a meditarli."

dalla Prefazione di Enrico Rigamonti
*
Un sentito ringraziamento all’avvocato Enrico Rigamonti di Lecco per la gratificante e preziosa prefazione alla mia opera. Con la Sua sensibilità di valente scrittore e poeta ha saputo cogliere nel profondo le minuscole sfaccettature del mio sentire.