"Il poeta esprime se stesso, un uomo, l'uomo (se volete) parla della società in cui vive, grida se deve gridare, anche: e se uno canta il dolore e l'altro la colata di ghisa che precipita dall'altoforno o la passeggiata d'un operaio con la ragazza, chi dei due è nella verità? Parliamo di poeti, quindi tutti e due… Per quelli che credono alla poesia come a un gioco letterario, che considerano ancora il poeta un estraneo alla vita, uno che sale di notte le scalette della sua torre per speculare il cosmo, diciamo che il tempo delle "speculazioni" è finito. Rifare l'uomo, questo è l'impegno."
(Da Discorsi sulla poesia di Salvatore Quasimodo)