ENCICLOPEDIA
DEI POETI
ITALIANI EMERGENTI

La comprensione di una Enciclopedia viene agevolata se accompagnata da alcuni dati che rappresentano e spiegano il lavoro svolto per poterla realizzare.
Ecco i numeri: diciotto mesi di lavoro; seimila autori visionati- di cui 762 selezionati-; più di quarantamila poesie lette; tre grafici impaginatori; sei correttori di bozze; settemila e-mail ricevute; quarantamila pagine scaricate sul sito www.rivistaorizzonti.net che riguardavano l'Enciclopedia; oltre centomila visitatori al sito Internet nel periodo novembre 2002 e dicembre 2003, di cui, in base ai nostri calcoli, almeno un terzo hanno visitato il sito per avere informazioni sull'Enciclopedia; più di mille telefonate fatte agli autori; rappresentate, dai vari poeti, tutte le regioni italiane; sei mesi di ritardo sui tempi previsti per la pubblicazione.
Questi i numeri che hanno accompagnato la realizzazione della prima Enciclopedia dei Poeti Italiani Emergenti, opera mai realizzata nella Storia della letteratura italiana.
Quando l'editore Giuseppe Aletti ha ideato l'opera, nel maggio del 2002, aveva subito compreso la mole di lavoro che ci aspettava, ma mai potevamo immaginare cosa sarebbe poi accaduto; ancora oggi siamo esterrefatti dal calore, dalla partecipazione, dal successo, che avete attribuito a questo progetto editoriale.
In questi anni abbiamo letto decine di migliaia di poesie, pubblicato libri che contenevano i registri linguistici più diversi, ma sentivamo che mancava ancora qualcosa: un'opera esaustiva sulla produzione media dei poeti italiani, che esemplificasse, ed esplicitasse, sulla letteratura italiana che aspira alla legittimazione ufficiale.
Ecco il perché della prima Enciclopedia dei Poeti Italiani Emergenti, che verrà, nei prossimi mesi, affiancata da alcune antologie regionali che rappresenteranno l'Italia intera.
Le antologie, che prenderanno il nome di Antologia dei poeti italiani contemporanei, saranno suddivise per regione di appartenenza degli autori: Lombardia, Lazio, Liguria, Campania etc.
Al termine di queste pubblicazioni il progetto legato all'Enciclopedia potrà dirsi concluso, ed avrà prodotto, oltre l'Enciclopedia stessa, almeno una antologia per regione che daranno una visione più ampia, e definitiva, sui poeti italiani.
"L'Enciclopedia dei poeti italiani costituisce quindi il nuovo agone, la nuova piazza dialettica, il cerchio magico nel quale si chiude il tentativo di scrivere poesia oggi e di confrontarsi secondo i dettami di nuove formule e nuove concezioni espressive. L'obiettivo è quello di riallacciare connessioni mancanti, creare contesti di dialogo, ridare a chi non ha voce in capitolo il senso che storicamente ha sempre avuto il poeta: una presenza civile in un mondo disattento ai valori.
Non spetta a noi giudicare il prestigio, la profondità, lo spessore di ogni singolo poeta. Non siamo qui per questo, né sarebbe auspicabile un simile atteggiamento. L'Enciclopedia dei poeti deve semmai assolvere al compito che prima d'ogni cosa ne ha animato la produzione: il compito di raccogliere, di riunire, di censire e informare il lettore sprovveduto dell'esistenza di tanti poeti che stanno cercando di venir fuori dalle fitte parentesi d'ombra in cui viviamo. Quegli autori che stanno incidendo la cifra di una piccola o grande partecipazione alle verità del mondo. Quegli scrittori che costituiscono la radiografia psicologica ed emotiva di sentimenti che abbiamo sperimentato e stagioni che stiamo faticosamente cercando di lasciarci alle spalle.
A legare una voce all'altra, ancora una volta, il potere evocativo della parola poetica.
La ricerca di un canto che rinnovi la nostra ribellione alle storture dell'esistere e alle malinconie del vivere.
Ogni poeta sa di aggiungere poco, probabilmente un filo d'erba, una goccia d'acqua o la luce di un minuscolo sorriso tra le algebre baluginanti della storia.
Non conta il peso di ogni singola partecipazione. Non conta chi scrive di più, né chi adopera parole più risonanti. Conta essere qui, nel forte travaglio dell'attimo e del suo morire, testimoniando che la voce di chi fa poesia è irrimediabilmente condannata all'eterno". (Luigi La Rosa)