Il titolo dell’opera, Aura de Méije, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno di Aura de Méije (Vento mite, asciutto, soffia a sud dal Mar Mediterraneo e nel nord del Massiccio Centrale, annuncia l’arrivo di una perturbazione, si dice che quando smette di soffiare, la pioggia è in cammino) si susseguono, in ordine alfabetico: Imma Aldi con Sopra il mio corpo, Andrea Atzori con La casa del melograno, Maria Colombo LGE con Contemplazione, Giustino De Santis con CANTO RASTREMATO, Isidoro Grasso con Sono quindici pillole da assumere a mente sgombra. Non ci sonoassolutamente effetti indesiderati; nemmeno quelli comuni., Edoardo Manisco con Sorrisi incompiuti.
(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
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Imma Aldi con Sopra il mio corpo
Se nell’urto del cuore
hai sentito il mio cuore
la tua vita sarà cambiata
comunque.
Andrea Atzori con La casa del melograno
Il cielo è la mia dolce dimora
che ora mi accoglie con sé.
Non c’è chi combatte una guerra.
Ma solo pace per un senza terra.
Maria Colombo LGE con Contemplazione
Mi sono addormentata
sul bordo della strada
e ho sognato la luna piena
e il cielo infuocato di stelle
e le meraviglie dell’esistenza.
Giustino De Santis con CANTO RASTREMATO
L’orecchio mi tace
di silenzio
e tutt’intorno mi attornia
immensa e liquida
una risacca di pace.
Isidoro Grasso con Sono quindici pillole da assumere a mente sgombra.
Non ci sono assolutamente effetti indesiderati; nemmeno quelli comuni.
L’orgoglio è il peccato prediletto dal demonio.
L’orgoglio è bestia feroce che vive nelle caverne e nei deserti.
Gli uomini orgogliosi imparano in vecchiaia ad essere saggi.
Tutto questo è l’orgoglio, ragazzo mio.
Non dimenticarlo mai, non dimenticarlo mai.
Edoardo Manisco con Sorrisi incompiuti
Spesso mi chiudo nel profondo
odore di legno tarlato,
m’allontano dal rumore
ch’alimenta l’ignorante quotidianità
che la vita inquinata mai nasconde.