Il titolo dell’opera, Gwalar, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno di Gwalar (è un vento forte di maestrale che soffia freddo e umido sulla Francia occidentale, in particolare in Touraine, di solito è presente in primavera e in autunno) si susseguono, in ordine alfabetico: Dennys Cambarau con Pensando alla vita, al tempo e all’infinito; Elisabetta Cassone con Un sogno riposa; Anna Celi con Cieli Azzurri; Antonella Di Iorio con Tra la terra e il cielo; Anyl Lehav con 15 Volti; Rossella Oricchio con Memoria d’amore.(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
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Dennys Cambarau con Pensando alla vita, al tempo e all’infinito
Dal vivido lume sulla barca
Nella notte più cupa
Il silenzio delle stelle
Lucide, belle, ci sovrasta…
E tutto si tinge d’infinito
Elisabetta Cassone con Un sogno riposa
Un silenzio indefinito
urla in un romanzo incompiuto
asservito solo a piè di pagina sbigottiti
di una vita mal scritta
da uno scriba con se stesso
in combutta.
Anna Celi con Cieli Azzurri
Grandi ali possiedo...
e oltre l’orizzonte varco...
in ciel lontani mi dirigo...
il mio compagno è il vento
Antonella Di Iorio con Tra la terra e il cielo
Qui nascosta nella piccola stanza
accarezzo la speranza
che domani la bellezza immutata si desti
e il fervore di questi anni belli mai si plachi
come luce di stelle.
Anyl Lehav con 15 Volti
risplende un coro di acque
le onde si fanno lenzuola tra le tue braccia
in questo letto mare
in naufragio è scontato.
Rossella Oricchio con Memoria d’amore
Dietro il ricordo
ci siamo noi,
inginocchiati,
a chiedere umilmente di rimanere,
o… di poter sopravvivere ancora.