Il titolo dell’opera, Levantin, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno di Levantin (vento della culla del mediterraneo, incanalato dallo stretto di Gibilterra, apre allegoricamente le porte all’Europa, infatti, nell’antichità veniva anche chiamato Euro; presente nella rosa dei venti) si susseguono, in ordine alfabetico: Valeria Cuidera con Emozioni, Cinthia De Luca con Lux, Giancarlo Fiaschi con Oltre quel velo, Manlio Antonio Forni con IN RI(E)VOLUZIONE, Antonella Tocci con Pensieri in… versi, Sara Vassallo con Ricordi Appesi nell’Armadio e Stesi poi ad Asciugare con una Molletta.(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
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Valeria Cuidera con Emozioni
Rivivere con te
desìa
ogni perduto istante
che brucia dentro
d’amara fiamma.
Cinthia De Luca con Lux
Sei trascendenza
in un istante
che placa
in silenzio
lo spirito.
Giancarlo Fiaschi con Oltre quel velo
La notte affoga i colori
e strizza malandrina
umori taciturni e confusi,
tirannide illusione di vita
ti annidi nelle crepe ingiallite...
in mani stanche e abbandonate.
Manlio Antonio Forni con IN RI(E)VOLUZIONE
Forse un giorno ci realizzeremo,
realizzeremo tutto quanto,
realizzando che da parte nostra,
non c’era nulla da realizzare.
Antonella Tocci con Pensieri in… versi
Sei l’abisso dell’inferno
ed il paradiso di un giorno baciato dal sole.
Sei la cadenza di stagioni ritmiche,
musica che si diffonde nelle vene.
Sei il sogno e la realtà.
Sara Vassallo con Ricordi Appesi nell’Armadio e Stesi poi ad Asciugare con una Molletta
Stendere i panni,
rinnovare l’inverno
guadando le stoffe
dimenticate, un tempo volute.