Il titolo dell’opera, Marino, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno di Marino (altro nome dato al Libeccio, vento violento a raffiche in tutte le stagioni, porta con sé calore e sabbia) si susseguono, in ordine alfabetico: Caterina Carmen Micucci con Momenti d’incanto, Mauro Montacchiesi con Teocentrismo, Marilena Parro Marconi con LA VOCE DELL’ANIMO, Raffaella G. con Casa V in scorpione, Adelaide Rossi con Parigi ed altre storie, Lilly Sgambelluri con Poesie e nuvole sfumate.(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
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Caterina Carmen Micucci con Momenti d’incanto
Rimane il tuo profumo
nelle stanze dell’autunno.
Che cos’è la felicità?
È cercare di abbracciare
nel sogno… un’ombra.
Mauro Montacchiesi con Teocentrismo
vi accenderò la speranza
vi farò vibrare la fede
e sotto
tra i regali
la carità
druda
vi farò germogliare.
Marilena Parro Marconi con LA VOCE DELL’ANIMO
Palpita il mio cuore
di intense emozioni,
lasciando la sua impronta
lungo il solco della vita.
Raffaella G. con Casa V in scorpione
Foglie bagnate, mute
sotto i piedi ubriachi del viandante,
fango molle, gommoso
nei grigiori dell’autunno
mai stanco di ingoiare la luce del sole.
Adelaide Rossi con Parigi ed altre storie
Mancano le parole
a dover dispensare
condoglianze
al proprio funerale.
Lilly Sgambelluri con Poesie e nuvole sfumate
In ogni lucciola del cielo,
in ogni angolo fatto di nuvole
c’è fantasia e poesia...
basta guardare con occhi da poeta...