Il titolo dell’opera, Ponanté, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno di Ponanté (vento simile alla brezza, messaggero della primavera, che affievolisce la calura estiva) si susseguono, in ordine alfabetico: Angela Maria Benedetto con parole anarchiche; Mariagina Bonciani con Vibrazioni; Loredana Canonica con Nel cuore dell’anima; Nicola Gullo con Tra fuggevoli versi; Rosanna Spadini con Stupore; Gian Piero Trincavelli con Sfiorare l’Amore.(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
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Angela Maria Benedetto con parole anarchiche
sono la regina delle lacrime non versate
dei dolori non esposti
delle situazioni mal vissute
delle acque troppo fredde
sono la regina dei sorrisi spenti
Mariagina Bonciani con Vibrazioni
L’evanescente filo musicale
plasmato per magia dalle sue mani
dolcemente si svolge e si dipana
salendo al ciel sicuro e appassionato.
Loredana Canonica con Nel cuore dell’anima
In ogni istante
sono al tuo fianco,
ti tengo per mano,
accompagnandoti
in questo cammino.
Nicola Gullo con Tra fuggevoli versi
Folle
morde il pensiero
di virar tortuoso
l’oscuro destino.
Rosanna Spadini con Stupore
Distese brulle
e colorati campi di eriche
incorniciano il paesaggio,
le rocce levigate dal vento
prendono forme divertenti.
Gian Piero Trincavelli con Sfiorare l’Amore
Come è il nostro cuore?
Un’arida distesa del nulla,
o quel fertile campo
in cui posare quel seme
che poi germoglia alla vita?