Il titolo dell’opera, Ghibli 2017, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno del Ghibli 2017 si susseguono, in ordine alfabetico: Ulisse Barra con Alfabeto cremisi, Riccardo D’Urso con Le Parole Chiuse In Un Cassetto, Vincenzo Mancinelli con Sete, Isabella Emilia Nastasi con Il nonAmore, Gino Profenna con Le mani nude della memoria, Lilly Sgambelluri con Ricordi nel vento.
Ulisse Barra con Alfabeto cremisi
Dammi un risveglio che non sia il solito sale,
una ragione per vivere, una per morire,
e le parole, le parole, le parole,
le parole… che non bastano mai.
Riccardo D’Urso con Le Parole Chiuse In Un Cassetto
Avrai mille aeroplani per raggiunger la cima,
Crescerai e leggerai, poi,
Le parole che di tua mano hai battuto
E sarà la miglior favola della buonanotte.
Vincenzo Mancinelli con Sete
Intanto, disteso tra alghe e salsedine,
una seppia
sta raccontandomi la sua storia,
dove il silenzio diventa parole di sabbia
e le conchiglie, quiete per le perle.
Isabella Emilia Nastasi con Il nonAmore
Tendo le mani
Affaccio gli occhi
Apro il cuore
Le voci di dentro tradotte sputano la vita.
Gino Profenna con Le mani nude della memoria
È un nuovo giorno...
mi son svegliato,
ho fatto un bel sogno:
“ho sognato te”.
Si ricomincia.
Lilly Sgambelluri con Ricordi nel vento
È un canto d’amore infinito,
che corre nell’aria formando un’eco
sulle vette dei monti e che
richiama il tuo nome perso nel sole.