Il titolo dell’opera, Ponant 2017, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno del Ponant 2017 si susseguono, in ordine alfabetico: Marialba Albisinni con Esistenze, Joan Josep Barceló i Bauçà con Chiavi d’insistenza, Antonio Chisari con Vite parallele, Pietro De Leo con Il senso dell’esser niente, Alessandro Savarese con Dal dolore si può ricominciare, Lilly Sgambelluri con Stanze di un castello lontano.
Marialba Albisinni con Esistenze
Lui era là
ascoltava la sua voce
incantato a guardare i suoi occhi
raggianti di gioia per ciò che vedevano.
Joan Josep Barceló i Bauçà con Chiavi d’insistenza
come lo spazio, come la luce
e il buio,
te e me,
sempre insieme, ci parliamo nel silenzio,
tra la pelle e la carne.
Antonio Chisari con Vite parallele
Le tue labbra
Mi sfiorano l’anima
Col lieve sospiro
D’un battito d’ali
Pietro De Leo con Il senso dell’esser niente
Lascio un abbraccio a chi mi ha conosciuto
lascio il mio cuore a chi mi ha amato,
una cosa soltanto voglio portare con me
la lista completa dei miei peccati.
Alessandro Savarese con Dal dolore si può ricominciare
Alla fine il tempo ci divorerà
e saremo dimenticati
come una data qualsiasi su un calendario scadente
Siamo solo granelli di sabbia spazzati via dal vento dalla spiaggia dei ricordi
Lilly Sgambelluri con Stanze di un castello lontano
Un gabbiano si appoggia sulla superficie
azzurra dell’acqua e strofina il becco lucido
sulle piccole onde per poi riprendere il suo volo,
raggiunge gli altri compagni, intrecciando le ali
con i raggi caldi del sole morente all’orizzonte.