Il titolo dell’opera, Zefiro 2017, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno del Zefiro 2017 (vento simile alla brezza, messaggero della primavera, viene raffigurato come un giovane alato, che tiene in mano un mazzo di fiori primaverili) si susseguono, in ordine alfabetico: Gianluca Ambrosino con Orme di un pendolo pensante; Ilenia Calabrò con Vive emozioni 2; Anna Giuseppina Joly con Inno alla Vita; Maria Antonietta Mula con Pensieri e poesie; Francesco Saetta con Parole d’amore; Davide Sereni con Gli artigiani della sorte.
(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
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Gianluca Ambrosino con Orme di un pendolo pensante
Pronto è il passo,
quello più gradito,
che porta
all’inaspettata via
dell’infinito.
Ilenia Calabrò con Vive emozioni 2
L’immagine matura dei nostri volti.
L’emozione ritorna,
il libro si chiude,
il sapore è più intenso
Io, te, presente e passato
Anna Giuseppina Joly con Inno alla Vita
Silenzioso…
così ti chiamano
e nemico
perché certo
l’amicizia è qualcosa di lontano e raro per Te.
Maria Antonietta Mula con Pensieri e poesie
T’intravedo che fuggi, Poesia,
sopra il tuo destriero leggiadro,
immobile all’interno di un quadro,
rimango a oziare estasiata.
Francesco Saetta con Parole d’amore
Sei rimasta l’unica, la sola, l’inarrivabile,
l’unica cosa da desiderare, da conservare,
da proteggere, d’amare alla follia.
Ti cerco ovunque, mio tesoro.
Davide Sereni con Gli artigiani della sorte
È un desidero che dal cuore prorompe
Un pensiero che afferro e che più lascerò
Cercherò di calcare questo mio sentiero
Aiuterò chiunque l’amor il suo interrompe