Il titolo dell’opera, Africo, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno di Africo (vento di mezzogiorno, che spira dalla Libia (antico nome del continente africano), verso l’isola di Zante, terra cara a Ugo Foscolo) si susseguono, in ordine alfabetico: Patrizia Cenci con Emozioni in libertà, Mario Coccovilli, Grazia Fabio con Poesia e magia: il corpo incontra l’anima, Mauro Montacchiesi con Rileggo poesie, Giulia Nespolo con Senza maschera, Giuseppe Preianò con Nostalgia.(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
************
Patrizia Cenci con Emozioni in libertà
Se potessi cambiare “il tempo”
lo rifarei solo un po’ più lento
per poter viverci dentro
come vorrei, con chi vorrei...
in eterno.
Mario Coccovilli
Ogni parte del mondo
è parte di te,
te che sei ogni parte
del mio mondo.
Grazia Fabio con Poesia e magia: il corpo incontra l’anima
Un attimo
non è il tutto,
è un aspetto,
è un attimo nel tempo infinito,
un attimo fra tutti gli attimi,
un bagliore nell’immensità del cielo.
Mauro Montacchiesi con Rileggo poesie
Sto camminando in strada,
nel più freddo dei miei inverni…
e la notte ridiventa giorno,
un nuovo giorno, come sempre…
Giulia Nespolo con Senza maschera
Maschera che nasconde bugie e intrighi
che nasconde corazze.
Troppe maschere
e pochi volti.
Giuseppe Preianò con Nostalgia
Ricorda te quest’acqua multiforme
Sì di bellezza e di colori piena
Sfuggente ed incapace di costanza
Sì seducente nel mutante aspetto