Il titolo dell’opera, Albe, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno di Albe (chiamato anche il vento della Spagna, è un vento caldo e umido del sud-ovest che soffia a Roussillon un territorio che include la regione dei Pirenei orientali; Roussillon stato assegnato alla Francia in seguito alla firma del Trattato dei Pirenei) si susseguono, in ordine alfabetico: Maurizio Fachino con Il passato è adesso, Raymonde Simone Ferrier con Colori in controluce, Paolo Pattoneri con La Solitudine, Alessandra Prandini, Giovanni Sgariglia con Le voci dell’anima, Franco Vigerelli con A vele spiegate.(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
************
Maurizio Fachino con Il passato è adesso
Passerò anch’io, come passano le stagioni,
riesco ancora a guardarti,
nella mia mente dove sei scolpita,
è autunno e silenziosamente me ne sto andando…
Raymonde Simone Ferrier con Colori in controluce
Sagome senza forma
in vano si raccontano,
orfane di Te.
Paolo Pattoneri con La Solitudine
Il cielo piange lacrime uggiose,
mi opprime una volta greve d’angoscia,
si placano così i tumulti di un’anima divisa.
Alessandra Prandini
Un attimo e sei vicino
e in un lampo è il vuoto.
Proseguo nel cammino
e scatto una foto…
Giovanni Sgariglia con Le voci dell’anima
Il sole mi trafigge,
mentre cammino
sopra la scacchiera,
in bianco e nero,
della vita.
Franco Vigerelli con A vele spiegate
Noi due immersi
in un soffice languore
con la convinzione
che l’alba non arriverà