Il titolo dell’opera, Austro, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno di Austro (era il nome di uno dei figli di Eos e di Astreo, ed era uno dei venti provenienti da Sud)si susseguono, in ordine alfabetico: Dario Anzola con “Perché no?” Pensieri... Attimi... Sfumature di Realtà., Adele De Paolis con Voce infinita, Salvatore La Moglie con Il poeta non è un sognatore, Andrea Miceli con Attimi coscienti, Giulia Quaranta Provenzano con Solitudini, Luca Zennaro.(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
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Dario Anzola con “Perché no?” Pensieri... Attimi... Sfumature di Realtà.
È quando senti quell’urlo da dentro
che sfogo non trova
che ti chiedi se esista una via d’uscita.
E incontri il silenzio.
Adele De Paolis con Voce infinita
Sono tramontati i campi, sono passati i fiori,
sono andate le salite e le discese,
ma io tuo cuore d’oro ancora c’è,
il tuo sguardo ancora è colmo d’amore.
Salvatore La Moglie con Il poeta non è un sognatore
Il poeta è un uomo
come gli altri eppure
dagli altri è diverso
per il dolore che più
degli altri prova e pensa.
Andrea Miceli con Attimi coscienti
Come è oscuro, denso, freddo meschino,
il cammino, tenebroso
e l’Anima mia si dispera,
a non averti ancora dentro.
Giulia Quaranta Provenzano con Solitudini
Se ci sarà un ritorno,
sarà nell’arcobaleno.
Gioia pura.
Luca Zennaro
Volgo lo sguardo oltre il mare
ed ecco l’esotismo della personalità
l’acutezza del pensiero
la contagiosa vitalità del tuo invidiabile essere.