Il titolo dell’opera, Bise 2018, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno di Bise 2018 (vento di tramontana che coinvolge diverse regioni, dalla Savioia, alla Svizzera, alla Lorena fino all’Alsazia. La bise è un vento freddo, vigoroso, spesso persistente, da nord o nordest, che soffia dalle montagne alpine verso la Svizzera e la Francia) si susseguono, in ordine alfabetico: Gianluigi Casolaro con Poeticando d’amore, Francesca Cuccia con Fili, Alessandro D’Elia con Partite di maggio, Nicola Esposito con Pulsazioni 18, Veronica Gemin con Col scempio di poi, Enrico Iovene con Pigerrimo.
(tratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
Gianluigi Casolaro con Poeticando d’amore
Mi accingo ad uscire
e una voce silenziosa mi dice:
vai, che penso io a lei stai tranquillo.
Ora so che ci sei amore incondizionato.
Francesca Cuccia con Fili
Siamo petali,
angeli
di un solo vento
ricchi di profumo
e silenzi...
Alessandro D’Elia con Partite di maggio
E su calcio d’angolo
doppio tocco
in area
dei rossi
del Liverpool
gol...
Nicola Esposito con Pulsazioni 18
Ho chiuso gli occhi ora
e ho pensato a te, amico,
e al giorno in cui ti ho perso
in un saluto amaro.
Veronica Gemin con Col scempio di poi
Sono lacrime sull’orlo degli occhi
l’impotenza di non poter provare
nemmeno un senso di colpa.
Enrico Iovene con Pigerrimo
Io corro, corro
come se ce ne fosse davvero bisogno,
non so che fare per realizzare questo sogno,
averci provato lo ricorderò come
un motivo d’orgoglio.