Il titolo dell’opera, Levantin 2019, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno di Levantin 2019 (vento della culla del mediterraneo, incanalato dallo stretto di Gibilterra, apre allegoricamente le porte all’Europa, infatti, nell’antichità veniva anche chiamato Euro; presente nella rosa dei venti) si susseguono, in ordine alfabetico: Cristiana Cardini con Il quinto elemento, Jeanne Duval con Nemmeno l’amore che amo, Cima Tempestosa con Il leggero volo della mente, Silvio Osti con Gocce di Cuore e d’Amore, Danilo Santini con Eternamente, Paolo Tabarro con Verità nascoste.

(tratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)

Cristiana Cardini con Il quinto elemento

Come una marea notturna
Oggi l’onda del passato
Ha riportato indietro
Alle sponde del ricordo
Un piccolo tesoro

Jeanne Duval con Nemmeno l’amore che amo

Le tue mani sono musica,
quando diventano estremità
Di quelle braccia, che tra le mie
Fanno di noi un solo assolo.

Cima Tempestosa con Il leggero volo della mente

Ringrazio il mare per avermi accolto, è
l’unico modo per lenire la mia tristezza
per avere una fugace sensazione di pace.

Silvio Osti con Gocce di Cuore e d’Amore

I colori del cielo risvegliano la mente
che nel lungo passato è tornata a navigare,
mentre, dopo i tuoni, il silenzio avvolgente,
s’immerge nella solitudine, in cui voglio naufragare.

Danilo Santini con Eternamente

E senza età andò via da quel bar
e senza età continuammo a cercare
e senza età riprendemmo a viaggiare
e senza età riprovammo ad amare
e senza età si può ancora sognare.

Paolo Tabarro con Verità nascoste

Il giorno scorre tra pagine bianche
Che dilagano ovunque
L’inquietudine splende sulle pareti della stanza
Un’eco lontana la brezza profumata del mare
Tra i pini sulle dune.