IIl titolo dell’opera, Zephyrus implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno di Zephyrus (secondo la tipologia classica della Rosa dei Venti secondo Omero) si susseguono, in ordine alfabetico: Antonino Maria Ferrara con Istantanee da un angolo; Loretta Lioia con Quel che resta, sono io.; Paola Masiero con La mia terza vita; Ida Murru con Fantasie in versi; Daniela Pireddu con Da Eva in poi; Giancarlo Scalabrelli con Come nasce una poesia.
(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
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Antonino Maria Ferrara con Istantanee da un angolo
A te dedicherò
i miei cupi silenzi,
nuvole di rimpianti
per le tue noncuranze.
Loretta Lioia con Quel che resta, sono io.
Scavo lacrime, rivedo le vite compiute,
scambio il segno di pace coi fantasmi da riesumare.
A volte asciugo io il loro pianto.
Paola Masiero con La mia terza vita
Ora io sono qui e tu lì
Le mie scarpette le ho messe via
così col fango del mercato
e tu magico scompari e riappari
gatto libero.
Ida Murru con Fantasie in versi
Donna vuol dire universo,
vuol dire solidarietà,
dedizione, rinuncia,
sacrificio, tolleranza;
donna vuol dire gioia
Daniela Pireddu con Da Eva in poi
E io, speravo,
ogni volta,
che quella carezza non fosse mai l’ultima
perché sapevo che sarebbe stata
l’ultima carezza di amore vero.
Giancarlo Scalabrelli con Come nasce una poesia
Ti abbraccio amica mia,
compagna d’infanzia e di avventura
ti ho conosciuta quando, imberbe,
tutte le illusioni mi sono cadute.