Il titolo dell’opera, Alizé, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.

All’interno di Alizé (derivato dall’antico francese alisus, che significa “vento temperato”. È un vento regolare, reso popolare dai famoso surfista, fotografo ed avventuriero Arnaud de Rosnay e sua moglie, la modella Jenna Severson, che, nel 1984, battezzarono una figlia con il nome di Alizé, proprio in onore di questo vento.) si susseguono, in ordine alfabetico: Maria Grazia Anglano con Tempo in sospeso; Aniello Apicella con Fiori d’inchiostro; Scila Brera con Bicchiere sempre vuoto; Nicoletta Gentilcore con I colori della vita; Dora Pergolizzi con Emozioni in versi; Giovanni Spadavecchia con Pezzi di me.

(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)

************

Maria Grazia Anglano con Tempo in sospeso

Segreti angoli, di un già vissuto.
Dal silenzio della cataratta
di una persiana dimenticata
al deserto spazio d’una piazza
che agita mulinelli di carte.

Aniello Apicella con Fiori d’inchiostro

La luna s’alza
le stelle ci son tutte
note perlate i tuoi occhi
attorno al fuoco
bisogna essere in due

Scila Brera con Bicchiere sempre vuoto

Io penso che un uomo ubriaco
desideroso di verità,
possa vederla.

Nicoletta Gentilcore con I colori della vita

La famiglia con il suo amore
ti dà il colore dell’educazione.
L’amore dell’amicizia
regala il colore del rispetto.
L’amore unico e solo
ti porta al colore della felicità.

Dora Pergolizzi con Emozioni in versi

Avanzo calpestando
la mia presenza oscura
proseguendo  insieme
finché il mondo avrà chiarore
fino a quando  la notte
entrambe inghiottirà.

Giovanni Spadavecchia con Pezzi di me

Nonostante i sogni siano astratti,
non c’è nulla che faccia sentire più vivi;
è questo forse il problema, perché non c’è rimedio.
Sogno e realtà però non sanno convivere,
sempre in lotta tra loro...