Il titolo dell’opera, Aquilons, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.


All’interno di Aquilons (vento del nord della Francia che annuncia perturbazioni, e precipitazioni temporalesche. Nella stagione estiva è un vento che annunzia il fresco e la dispersione dell’afa) si susseguono, in ordine alfabetico: Francesco Abbate con Poesie d’un vivere incessante; Stefania Cannizzo con Sentire nel tempo; Maria Stella Della Torre con Sulle ali della libertà; Mariateresa Fiumanò con Scorci di vita; Giusy Spizzirri con Pensieri... dal cuore; Valentina Zarlenga con Sintesi.

(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)

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Francesco Abbate con Poesie d’un vivere incessante

Qualcosa rimane
a consolare chi non è potuto andare
oltre la fine, oltre ciò che non si può più toccare.
Qualcosa, qui, presente
a far di tutto niente
o forse no, un sordo sperare

Stefania Cannizzo con Sentire nel tempo

Ho lasciato orme sulla sabbia,
che l’onde cancellava
gabbiani gridare,
quel vento soffiare!

Maria Stella Della Torre con Sulle ali della libertà

La vita non è una punizione
È una bellissima conquista
E adesso che sto imparando a vivere
Non tradirmi anche tu
Io non voglio più sopravvivere
Io voglio vivere con te

Mariateresa Fiumanò con Scorci di vita

Qui il tempo vola e è assente il passato
che ogni giorno più giorno la avvicina a morire,
lei l’ha chiuso con forza dietro un uscio serrato,
poco prima di uscire.

Giusy Spizzirri con Pensieri... dal cuore

Sei la luce splendente
che illumina il mio sguardo triste.
Sei il fuoco del camino
che riscalda le mie fredde pareti del cuore.
Sei l’aria che dà ossigeno al mio ansioso respiro.

Valentina Zarlenga con Sintesi

Si armano i cuori
sotto i cieli d’autunno
Combattono impavidi
cavalli al galoppo
E cadono adagio
foglie di ciliegio.