Il titolo dell’opera, Ardenne Djosène, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno di Ardenne Djosène (è un vento che soffia a nord-ovest dei Vosgi l’incantevole catena montuosa che separa la Francia dalla Germania e della Svizzera. Ha la singolare caratteristica di essere declinato sia al maschile sia al femminile) si susseguono, in ordine alfabetico: Stefano Benati con Solo poesie d’amore; Luigi Calcara con Qualche pennellata di vita; Luca Campagnolo con Un Soffio di Poetico Pensiero; Maria Rosaria Ciaccio con Sentieri dell’anima; Gustavo Di Domenico con So’ rime che er tempo nun cancella; Francesca Nasca con Semplici emozioni.
(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
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Stefano Benati con Solo poesie d’amore
Non cessare di battere mai,
non cessare mai di amar,
colei che fece di te, un cuor felice
e cerca nei fulgidi e piacevoli ricordi,
di trovar ragione e motivo
per vivere ancora.
Luigi Calcara con Qualche pennellata di vita
Ho letto nei tuoi occhi, sempre
Le parole più belle mai ascoltate,
e ho sentito quel calore, di vita
che mi accompagna nella fatica
del giorno vissuto
Luca Campagnolo con Un Soffio di Poetico Pensiero
Cadono le piogge
Cadono le foglie
ad intermittenza
cieli grigi e coperti di ghiaccio
rattristano il mio cuore solitario
nel buio grigiore del giorno.
Maria Rosaria Ciaccio con Sentieri dell’anima
Non curarti troppo del tempo che passa
o dei segni che lascia,
preoccupati, piuttosto, di come lo vivi…
Fa’ sentire alle persone che ami,
che per loro ci sei e ci sarai sempre.
Gustavo Di Domenico con So’ rime che er tempo nun cancella
Er pensiero che te sbatte ne la mente
È comme l’onna c’ariva sullo scojo.
Fa rumore e piano piano dorcemente
te consuma, scivolanno comme l’oio.
Francesca Nasca con Semplici emozioni
Scrivo,
per tingere di nero
un foglio bianco,
dare forma alle emozioni,
far parlare i sentimenti.