Il titolo dell’opera, Boreas implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.

All’interno di Boreas (secondo la tipologia classica della Rosa dei Venti secondo Omero) si susseguono, in ordine alfabetico: Elena Antonia Boccia con Misticanza; Gianna Caroli; Agata Comandé con Tra i versi; Patrizia Mirri con SGUARDI SILENZIOSI; Rossella Sardegna con Mosaico di frammenti; Marco Viscomi con Meridiane sull’orizzonte.

(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)

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Elena Antonia Boccia con Misticanza

Gira perenne
il cerchio
e segna lento
l’inesorabile scocco
dell’ora che non ha fine.

Gianna Caroli

La sentinella del tempo
scruta ancora
austera l’orizzonte:
baluardo invitto
della terra del limone.

Agata Comandé con Tra i versi

Vola la notte
dolcissima e amara
sulla terrazza del nostro amore
da dove distese di grappoli di vita
m’appaiono infiniti.

Patrizia Mirri con Sguardi silenziosi

Fu
l’inizio
di un’estate rovente
e l’incamminarci ignari
verso disidentiche strade.

Rossella Sardegna con Mosaico di frammenti

Ascolto l’acqua scorrere,
chissà da dove viene.
Incolore ed informe,
è l’acqua che mi rende felice,
il rumore del fiume,
il mio ritrovarmi altrove.

Marco Viscomi con Meridiane sull’orizzonte

Parola in posa, non scritta e mai detta.
Sillaba fuori moda, smunta, spenta.
Lettera senza traccia, pie’ alcun dietro.
Pensiero desto, dimentico e morto.