Il titolo dell’opera, Bura, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno di Bura (come in Emilia Romagna chiamano il vento di Tramontana, vento freddo che spira da Nord) si susseguono, in ordine alfabetico: Teodora Valerica Badiu con Per sempre insieme, Lucia Di Tolla con Schegge di luce, Francesco Fantechi con Giardino tranquillo, Lucia Politi con Raccolta di emozioni, Eugenia Toschi con La voce dei sogni, Claudio Veronesi con MOTIVI e LIMITI.(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
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Teodora Valerica Badiu con Per sempre insieme
Io sono nata al sorgere del sole
E per questo qualcuno mi ha predetto di viaggiare.
Sono come una foglia malata
Che vento la porta da una parte all’altra
Un vento cattivo, persistente e tenace.
Lucia Di Tolla con Schegge di luce
Svanisce,
nell’ombra,
per un momento,
la fatica di esistere.
Francesco Fantechi con Giardino tranquillo
Crepuscolo di luce lunare
sul vecchio campo di grano:
noi ad aspettare
siamo mano nella mano.
Lucia Politi con Raccolta di emozioni
Regalati una rivoluzione
Per cambiare una vita stanca di sé
di schiacciamenti, burocrazia
e regole che la ragione impone.
Eugenia Toschi con La voce dei sogni
Vorrei le ali per raggiungervi
essere sicura d’incontrarvi
e nell’abbraccio eterno
restare con Voi.
Claudio Veronesi con MOTIVI e LIMITI
Io figlio di Terra
ho molti limiti e una sola virtù,
viverli fino in fondo.