Il titolo dell’opera, Galerne, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.

All’interno di Galerne (è un vento forte di maestrale che soffia freddo e umido sulla Francia occidentale, in particolare in Touraine, di solito è presente in primavera e in autunno) si susseguono, in ordine alfabetico: Giggi Cartoni con Lacrime... e ssorìsi; Manrico Cespi con DI PENSIERO IN… PENSIERO; Stefania Corasaniti con Spiragli di luce; Karim Miled con Emozioni; Denise Pietrella con Perle; Antonella Talarico con Filastrocche della prima ora.

(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)

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Giggi Cartoni con Lacrime... e ssorìsi.

I ricordi accelerano il passo.
Un treno che continua, avanti e indietro,
a mostrare frasi, immagini, momenti,
e tutto quel che passa, senza posa.

Manrico Cespi con DI PENSIERO IN… PENSIERO

Io sarò il vento
che debole prima,
poi sempre con maggior impeto,
ha sollevato, increspandole in un primo momento,
le onde della tua vita,
soffiando con maggior forza su quel mare che è l’amore!!

Stefania Corasaniti con Spiragli di luce

Una carezza
un bacio
un abbraccio
un’emozione
la vita
tutto.

Karim Miled con Emozioni

Inonda il pensiero che grida il perdono,
Grande speranza di vita per la vita,
Espandi il tuo sole per i soli,
Scheggia di cristallo d’ogni crepa farai scalino,
Nella gioia del mistero il tuo sogno trionferà vero.

Denise Pietrella con Perle

Se non parla la bocca
Parla la mente
Se non parla la mente
Parla il cuore
Non esiste il silenzio assoluto

Antonella Talarico con Filastrocche della prima ora

Se tu mi tieni tra le tue mani
posso star ferma fino a domani
ma se mi lanci in alto nel cielo
posso raggiungere un grattacielo
quando ricado non disperare
andrò su un prato per riposare.