Il titolo dell’opera, Joran, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno di Joran (il Joran, raggruppa tutti i venti a nord ovest è si inoltra fino al Lago di Ginevra, e al lago di Bienne, è considerato un vento pericoloso per la navigazione a vela) si susseguono, in ordine alfabetico: Liza Burgassi con Pensieri di una sognatrice; Monica Fantoni con Raggi di Sole e Gocce di Rugiada; Sabrina Monno con Inferno; Francesca Panfili con L’essenza di noi due; Mariateresa Rosa con Giochi di carta; Lina Unali con Tropismi, di persona.
(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
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Liza Burgassi con Pensieri di una sognatrice
La vita passa, corre, se ne va
prima di essere stata assaporata
prima di essere stata capita;
ma solo dopo essersi infranta.
Monica Fantoni con Raggi di Sole e Gocce di Rugiada
Una bambola tra le tue braccia
e tu tra le mie,
tenerissimo pulcino
di due anni.
Sabrina Monno con Inferno
Per te è questo primo piano,
mio compagno di sguardi,
che inquadri me, tra
loro, dovunque tu sia,
comunque io sia.
Francesca Panfili con L’essenza di noi due
Rivivo di notte sensazioni di noi due prima
e assaporo lentamente le mie emozioni.
Come suoni in cerca di armonia
scrivo parole in cerca di poesia
mentre il silenzio tra noi impera.
Mariateresa Rosa con Giochi di carta
È come foresta la città
dai mille volti che segnano il tempo:
i vicoli stretti, i giardini segreti,
e colossi di pietra e cemento.
Lina Unali con Tropismi, di persona
Invasioni d’acqua nella foresta tropicale,
Lago di desiderio fitto di nebbie,
Un paesaggio di piogge che si incendia
Nelle rosse colonne dei templi,
Nei draghi verde-azzurro sui tetti.