Ogni lettore e/o autore cerca conforto e sollievo nella lettura di un libro, possiamo affermare che l’attraversare queste pagine, seppure nella variabilità individuale, soddisferà questa esigenza. Sfogliando, infatti, questa antologia poetica, certamente troveremo dei versi, interi componimenti, che apriranno all’emozione, alla riflessione sul nostro essere in questo passaggio terreno.
Il titolo dell’opera, Libeccio, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno del Libeccio, si susseguono, in ordine alfabetico: Stefano Baldinu con la raccolta Come un poeta; Ernesto Bertino con La corsa; Gianna Costa con Semplicemente amore; Michele Paganelli con Le stagioni; Marinella Rosin Beltramini con Ceneri al vento; Sebastiano Todaro con Memorie d’Autunno.

(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)

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Stefano Baldinu con Come un poeta

“non ci saranno lettere
né cartoline, né telefonate
solo una foto ingiallita sul comodino
che il sole e i nostri occhi
torneranno a trovare”

Ernesto Bertino con La corsa

"ricordando le fioriture del passato
quando ape cacciavi il polline
che ti illuminava le giornate,
adesso schiarite ancora
dal sole che ti porti dentro."

Gianna Costa con Semplicemente amore

"Le luci della città
che si specchian tra le onde
sembrano timidi, dolci baci,
buttati qua e là."

Michele Paganelli con Le stagioni

"Voglio fare il poeta
sogno aneliti di felicità
sogno dimensioni d'intimità.
Voglio fare il poeta,
per vedere oltre il quotidiano e la sua rigidità."

Marinella Rosin Beltramini con Ceneri al vento

"il lento trascorrere del tempo
fa eco
all'eclisse quotidiana di un sole
che non scalda più 
i sogni della nostra vita."

Sebastiano Todaro con Memorie d’Autunno

"Nell’aria fresca della sera
il mio cuore ora tace
mentre il canto diviene preghiera,
ed ogni creatura trova pace."