Il titolo dell’opera, Llebeig, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno di Llebeig (è il nome con cui viene chiamato in Dalmazia in vento di Libeccio, portatore del caldo torrido della stagione estiva) si susseguono, in ordine alfabetico: Filippo Argentati, Anna Bozzoli con Brindaban, Anna Calvanese con E i treni di notte assaporando il tuo grembo come il sole del sud, Anna Guarino con CercandoTi per umane convalli, Alida Pinca con Pensieri di una musa, Lorena Vetrano con Tutti i colori dei fiori.
(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
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Filippo Argentati
Nelle valli dov’or tu lacrimi
mentre l’incenerir del cielo
ti rende or più lieve, or più bella
Anna Bozzoli con Brindaban
Ma un vestito qualunque
da confondermi tra tanti
come una lucciola spenta
queste membra disfatte
coprirà.
Anna Calvanese con E i treni di notte assaporando il tuo grembo come il sole del sud
Mi spingi di nuovo
nelle attese nei risvegli
ovattati di niente
Non voglio più aspettare.
Anna Guarino con CercandoTi per umane convalli
Mi immergo nel tuo braccio,
nel buio solo la bianca sciarpa
si intravede…
S’alza il sipario.
Alida Pinca con Pensieri di una musa
Desidero stagioni di ricordi e di carezze future
passeggiare su prati ridenti
adagiati ai fondali di un oceano d’Amore.
Lorena Vetrano con Tutti i colori dei fiori
Avvicino la mia mano per una carezza
poi quel gesto pieno di tenerezza:
la tua manina stringe le mie dita
e sento che così sarà tutta la vita.