Il titolo dell’opera, Mezzogiorno, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.

(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)

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Gloria Battaggia con La voce

Io ti so sognare.
Lontano da questi giorni.
Quando ancora ne ho bisogno.
Io ti sogno.
Nel turbinio folle, della mente.

Valentina Cavera con L'eco di una lucciola

Lì dove dormi tu,
tra frantumi e specchi
di un tempo perduto
su un tappeto di braci calde,
fiamme e ricordi.

Adriana Deminicis con Emozione trapeli, da me, da te, da un altro

Il mio andare
incontra un tesoro,
celato, nascosto,
basta solo guardare
e appare

Raffaella Maggio con La voce del cuore

E aspetto… aspetto che torni
il mattino, nelle sue mani
il tuo viso, i tuoi occhi,
ritrovo l'intero mio mondo
di ieri, di oggi, di sempre.

Giuseppina Pinello con Pensieri

Luna, perla splendida Luna,
a te la mia lode, il mio canto,
vanto di un Io che sempre ti cerca.

Maria Cristina Rosetti con Graffiti sul mio corpo

Cerco uno spazio periferico
e cullo in una danza il mio bambino
dolce, morbido e tenero
contenuto in un abbandono
assoluto, mobile, ritmico.