Il titolo dell’opera, Soulaire, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.

All’interno di Soulaire (tipicamente francese è uno strumento che sa impiegare i venti che soffiano negli spazi aperti per trasformarli in energia elettrica) si susseguono, in ordine alfabetico: Carmen Roberta Calabrò con L’amore è tutto; Roberto Manidi con Momenti di vita; Paola Marchesin con In cammino; Claudio Rampin con Convergenze di luce; Gianni Terminiello con Io, il Tasso e la poesia; Luigi Volpe con Sulle onde del mistero.

(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)

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Carmen Roberta Calabrò con L’amore è tutto

Erano fiori di marzo
le tue parole,
mi germogliavano addosso
tra i più fitti giacigli
di pietra lavica.

Roberto Manidi con Momenti di vita

Vorrei volare come un aquilone
e intanto intonare una canzone,
volare in alto fino ad una stella
che brilla in mezzo a mille: la più bella!

Paola Marchesin con In cammino

L’immortalità
cerco,
cerco un’esistenza
piena,
cerco disperatamente
una vita mia.

Claudio Rampin con Convergenze di luce

Urlo, con impeto
a un mondo sordo
senza pronunciare parola
ma è tutta qui dipinta
su questa tela dell’anima.

Gianni Terminiello con Io, il Tasso e la poesia

E di notte… piangan versi
di acerbo zingaro, a regalar ancor
di lungi alle sirene…
lagrime in catene.

Luigi Volpe con Sulle onde del mistero

La musica
dell’anima cara compagna
nel chiuso caldo di un camino d’inverno
nell’afa asfittica del cielo d’agosto
nel tedio lungo del dolce far niente
nello sconforto di un torto subito.