Il titolo dell’opera, Tourbillon, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.

All’interno di Tourbillon (quello spostamento, circolare, rapido, e vorticoso del vento, che solleva e porta con sé testimonianze del suo passare, o un rapido fluire di idee, pensieri, stati d’animo, emozioni, versi. Turbine, quella forza travolgente di sentimenti ed eventi) si susseguono, in ordine alfabetico: Catina Balotta con Nei tuoi occhi chiari; Carmela Bifulco con Voci dell’anima; Alessia Di Martile con Amore perduto; Isangela Gasole con Frammenti dell’essere; Mario Manfio con Rapsodia; Flavia Ricucci con Ebbrezza.

(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)

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Catina Balotta con Nei tuoi occhi chiari

Come la vita,
che conoscevo prima di incontrarti.
Era la tua vita, era la mia vita
e io non lo sapevo.

Carmela Bifulco con Voci dell’anima

Verdetto in attesa
sospende il tempo.
È lama tagliente
in libera caduta
su capo ormai chino.

Alessia Di Martile con Amore perduto

Qualche rumore
si fa parola
mentre il cuore
vaga in cerca
di te.

Isangela Gasole con Frammenti dell’essere

Resta adagiata la rosa
e la memoria di un amore unico,
che sulle note di un piano dimenticato…
era appena sbocciato.

Mario Manfio con Rapsodia

Son passati il mattino ed il meriggio
della mia vita; incombe ora la sera,
presto su me discenderà la notte,
che reca il buio e le cose nasconde…

Flavia Ricucci con Ebbrezza

Vite dei santi, vite degli eroi
dalla vigna cerco esempi.
L’uva acerba di Fedro
in Siria brucia.