Il titolo dell’opera, Traverse, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.

All’interno di Traverse (vento di ponente, in Francia soffia a nord ovest del Massiccio Centrale, una imponente catena montuosa che giunge oltre i 1800 metri) si susseguono, in ordine alfabetico: Peppe Casa con Muricani doc e U Scogghiri; Grazia Chiavacci con Giovita; Paolo Cimarelli con Per Parlarti Ancora; Antonio de Gennaro con Madre terra; Francesco Guarino con Amore Prigioniero; Assunta Sparaco con Speranza nel dare amore.

(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)

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Peppe Casa con Muricani doc e U Scogghiri

Mparu ri causi ccu ncintu ri pezza,
na cammisa ri gninzuolu ittatu,
nu giaccuni ri chiddu ri suddatu,
ntaschicieddu truvatu nte fuossu
ccu mparu ri zabbuna apietti ri cca e ri dda.

Grazia Chiavacci con Giovita

Ti ho fatto dono di un po’ del mio affetto:
in cambio ho avuto la gioia
di veder brillare nei tuoi occhi
magiche scintille di giovinezza.

Paolo Cimarelli con Per Parlarti Ancora

Vita perché te ne stai andando?
Perché vuoi lasciare
membra così gentili,
cuore così pieno d’amore?

Antonio de Gennaro con Madre terra

Tra una melodia di colori e il volo di un aquila,
la sinfonia del crepuscolo accarezzò l’arcobaleno
che spuntava da tanti batuffoli di nuvole.
E sopra di me un’immensa distesa di stelle
che applaudivano e inneggiavan alla vita.

Francesco Guarino con Amore Prigioniero

Intarsi di legno
proteggono i vetri
che consentono agl’occhi
la vista del mondo.

Assunta Sparaco con Speranza nel dare amore

Passar del tempo
Di un tempo di una volta
Di una volta c’era
C’erano tutti
Tutti quelli a cui volevo bene
A voi cari ogni tanto.