Il titolo dell’opera, Vent d’amount, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno di Vent d’amount (Si riferisce al vento di levante, che spira sul nord est della Francia, detto anche vento del nord ) si susseguono, in ordine alfabetico: Silvia Caselli con Così ho amato io; Michele Clemente con Pandora; Gabriella Pepe con La voce del cuore; Maria Ranalli con Emozioni in controluce; Franca Scalco con Parole in un soffio; Maria Elisa Vicco con Poche righe.
(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
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Silvia Caselli con Così ho amato io
Poi arriva un momento in cui le parole finiscono
e dopo cominciano i silenzi,
oppure i baci,
oppure le lacrime..
Finiscono le parole
e si apre un profondo e incolmabile vuoto...
Michele Clemente con Pandora
Non ti ho più o non ti ho avuto mai?
Aiutami a ricordare una scelta non fatta.
Ti prego, aiutami a capire cos’è successo
il giorno in cui il cielo mi è crollato addosso.
Gabriella Pepe con La voce del cuore
Sogni che svaniscono,
si perdono,
inseguendo
la velocità del tempo.
Maria Ranalli con Emozioni in controluce
Filtra sotto le ciglia
il richiamo del giorno,
mentre coi sensi intorpiditi abbandono la presa
ed i nodi si allentano,
atterriti dalla delicata imponenza.
Franca Scalco con Parole in un soffio
In mezzo a tutta questa fretta
tra tutta questa insofferenza
l’uomo perde sempre più di umanità
e sempre più solo resterà
Maria Elisa Vicco con Poche righe
Mi dai speranze, mi togli illusioni,
mi dai tutta la forza ed il coraggio
per affrontar questo viaggio,
facile è amarti,
perché è amare me stessa.