Il titolo dell’opera, Vent du Midi, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.

All’interno di Vent du Midi (Vento mite, asciutto, soffia  a sud dal Mar Mediterraneo e nel nord del Massiccio Centrale, annuncia l’arrivo di una perturbazione, si dice che quando smette di soffiare, la pioggia è in cammino) si susseguono, in ordine alfabetico: Edoardo Bellini con Non sei mica Picasso; Filippo Bocchino con Altrove; Osvaldo Crotti con Il sole si sta spegnendo; Michele Nuzzo con Misticanza; Roberto Onorati con Il suono di una sola mano; Renato Rossi con Altre Vite.

(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)

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Edoardo Bellini con Non sei mica Picasso

Non facciamo certo onore al grande DONO,
tutto siamo... meno che riconoscenti
alla VITA per la VITA...
parlo alla pianta e gli dico di non crescere,
fisso la mosca e mi sento inutile...

Filippo Bocchino con Altrove

Ce la farò se proverò amore…
…e solo amore verso lei…
lei che pazientemente…
accoglie la mia vita.

Osvaldo Crotti con Il sole si sta spegnendo

Una mente esausta è alla ricerca
di un’anima per saper viaggiare
sui ricordi e un giorno,
con amorevolezza nel profondo,
potersi rispecchiare.

Michele Nuzzo con Misticanza

Meravigliosa agave, dalla vita breve,
intensa, però, col nuovo che subentra,
prima che il vecchio sia liso e greve,
tal che la fine veda la foglia ch’entra.

Roberto Onorati con Il suono di una sola mano

Ma il tempo non aspetta
solo qualche intenzione
può distrarlo ancora
per essere noi stessi
oltre gli appuntamenti,
oltre un destino scritto.

Renato Rossi con Altre Vite

Sembrano loro esser tutti dèi
che infondono a materia vera vita;
nei calli di Murano gli operai
insufflano le canne dentro il fuoco
e traggono la forma di dentro concepita.