In questo terzo millennio, dove l’informazione è il sapere comune che frammenta le coscienze, mancano spazi reali di confronto e incontro, proprio nella stagione in cui la condivisione orizzontale dei social media ci illude di una fittizia fratellanza globale, rigorosamente dietro un monitor. Si percepisce indistintamente questa esigenza di riconoscere una zona franca per l’incontro elettivo, come dimostra il festival Letterario Il Federiciano – che si tiene ogni anno nell’unico Paese della Poesia, che ho avuto l’onore di progettare e realizzare – frequentato da migliaia di autori e visitatori, con l’intento di aderire a un evento che consente di proporre e ascoltare, che fa nascere quella contaminazione tra culture e esistenze che è da sempre il fondamento del progresso. E questo libro, come i prossimi che inseriremo in questa nuova collana, vuole ripercorrere questa incredibile esperienza, prendendo a prestito anche il nome: Il Paese della Poesia – Tre Poeti a raffronto.
Prendendo a prestito le parole di Carl Sandburg “La poesia è un'eco, che chiede all’ombra di ballare”, ci accingiamo a leggere i versi di Emanuele Cruciani con Adesso mentre vai; Giuseppe Loddo con Gli echi profondi dell’anima; Cecilia Minisci con Lungo le strade del tempo sperando che la nostra eco possa trovare sintonie con le tonalità dei versi proposti.

(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)

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Emanuele Cruciani con Adesso mentre vai

Un altro metro è stato fatto
un altro mattone è stato posato
a piccoli passi procedo
verso dove c’è luce
giorno dopo giorno
verso dove c’è libertà.

Giuseppe Loddo con Gli echi profondi dell’anima

E siamo noi che cadiamo
rotolando come sassi nel buio
delle tentazioni fra le
sorgenti emerse che sgorgano
negli angoli della terra…

Cecilia Minisci con Lungo le strade del tempo

Osservo i tuoi occhi e vedo il mare,
le ansie tue, la voglia di “andare”…
Odo le tue risate delicate
a fare eco nella mente mia e
spazzan via l’ombra del dolore.