Giovanni Zambito

Il 25 Aprile 1995
I mass-media e il 50° anniversario di Liberazione

Quante volte si sente dire in discorsi importanti o si legge nelle pagine introduttive di un libro o un saggio di storia che per l’uomo di oggi è essenziale non perdere il ricordo di ciò che è stato nel suo passato; di considerare che non si è altro che il frutto del proprio trascorso sia individuale che collettivo!
Il presente lavoro potrebbe essere benissimo inquadrato in un’ottica del genere anche se non solo: risulterebbe riduttivo.
Qui non si fa infatti riferimento solamente all’uso che l’informazione fa del passato ma anche a un certo modo di scrivere che a tratti risulta piacevole e originale, a volte pomposo e prolisso.
Ovvio lo spazio attribuito agli storici che per il Cinquantenario della Liberazione hanno scritto, commentato ed elaborato ricostruzione storiche.
Presenti altresì le note di costume e di curiosità dell’epoca attraverso il preziosissimo contributo delle iniziative pensate in vista dell’anniversario di Liberazione.
Per quanto concerne le testimonianze alcune risultano toccanti e piacevoli a leggersi: ecco perché mi ci sono soffermato particolarmente.
Alla fine della ricerca di una cosa mi sono maggiormente convinto: nel nostro bel Paese non ci si stanca mai di creare “vespai di polemiche” pure per questioni e diatribe che potrebbero benissimo arrivare a una definitiva e pacifica risoluzione tenendo sempre presenti le diversità di pensiero legittime in una democrazia.
Per non parlare del poco diffuso senso patriottico. Qualche miglioramento a livello di sensibilità a tal riguardo si è registrato da quando Carlo Azeglio Ciampi è diventato Presidente della Repubblica. Egli, con i suoi continui e pertinenti richiami alla comune nostra identità patriottica, in nome di una comune appartenenza alla Nazione, sembra aver ridestato orgogli sopiti e intorpiditi.
È stato Ciampi ad aver reso il 2 giugno di nuovo festa nazionale, con tanto di rosso nel calendario e ad aver restituito lustro alla parata della Repubblica con una partecipazione massiccia della popolazione.
Proprio l’ex Capo dello Stato, tramite il Segreteriato Generale del Quirinale, mi ha fatto pervenire alcuni passi di suoi discorsi fatti in occasione della celebrazione del 25 aprile del 2003 e del 2004, una festa che rappresenterà sempre un momento di formazione civile, di memoria, di speranza per il futuro, di riflessione sui valori che uniscono, tengono viva e vitale la Nazione: i valori della Costituzione repubblicana.
Le fonti consultate sono i quotidiani «Corriere della Sera», «la Repubblica», «Avvenire», «Secolo d’Italia», «L’Indipendente», «l’Unità», «il manifesto», «Il Messaggero», «La Stampa», «L’Osservatore Romano», «il Giornale» e i settimanali «L’Espresso», «Panorama», «Famiglia Cristiana» e «Il Venerdì di Repubblica».


Collana "Saggistica"
pp. 176 €22.00
ISBN 88-7680-097-2

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